lunedì 6 agosto 2018

Miles Paralysis - Miles Paralysis (2018)


Mi auguro che ormai sia superfluo presentare il titolare della sigla A.M. Overcast, Alex Litinski, praticamente una delle più importanti e significative espressioni di math pop contemporaneo che ha all'attivo una serie di mini album uno meglio dell'altro. Durante questi anni l'impegno sotto il nome di A.M. Overcast non ha impedito a Litinski, giovane polistrumentista canadese, di collaborare con altri colleghi per sperimentare differenti declinazioni della propria arte.

Come fu per i magnifici Grand Beach anche i Miles Paralysis rappresentano un progetto collaterale di Litinski che questa volta ha unito le forze con Jon Markson, bassista e seconda voce per le band Such Gold e Taking Meds. I due musicisti erano stati per molto tempo in contatto virtuale, dimostrando apprezzamento reciproco per i rispettivi lavori, fino a che nel 2016 Litinski si è aggiunto come seconda chitarra nei tour dei Such Gold e Taking Meds. Come una cosa del tutto naturale da qui è nata la collaborazione tra Markson e Litinski che ha preso il nome di Miles Paralysis, mettendo a fuoco la loro prospettiva unica nell'affrontare il math rock attraverso composizioni come al solito brevi, ma incisive, che esaltano la sensibilità pop dei due, sempre attenti a preservare intricati percorsi strutturali estremamente orecchiabili.

Dividendosi quasi equamente le responsabilità vocali e strumentali, il materiale scritto a quattro mani è stato registrato tra Brooklyn e Winnipeg durante il 2017 negli studi personali di Litinsky e Markson. In tutto il duo ha ricavato undici tracce per un totale di 25 intensi minuti che sarebbe ingiusto considerare alla stregua di un EP, data la consueta abilità nel condensare tante idee in così poco tempo. Sarebbe quindi più corretto parlare in termini di mini LP, dato che la sintesi con cui si esprimono i due protagonisti (anche al di fuori dei Miles Paralysis) è più che sufficiente ad aprire un mondo elettrizzante.

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