giovedì 31 gennaio 2013

Intervista a Justin Marler

Da oggi altprogcore si arricchisce di una nuova rubrica nonché di un nuovo collaboratore. Diamo quindi il benvenuto a Francesco Notarangelo che si occuperà di interviste. In questo modo spero di dare la possibilità ai lettori del blog di approfondire e conoscere nuovi e, come sempre, poco conosciuti artisti che meritano comunque attenzione.
Iniziamo quindi questo nuovo appuntamento con l'intervista al cantante e chitarrista Justin Marler (Sleep, The Sabians, Shiny Empire).

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"Hello, Gladyoucalled!!!" Così inizia la mia chiacchierata con Justin Marler, artista americano poliedrico che annovera nel suo CV collaborazione con gli Sleep, storico gruppo doom metal dei primi anni ’90, i Sabians, gli Shiny Empire.
Mentre le lancette corrono veloci, Justin con un filo di commozione e felicità, ripercorre la sua carriera musicale ricca di aneddoti e curiosità, mi spiega il significato delle sue canzoni, l’amore che nutre per la filosofia e l’animo umano e di quel passato ancora vivo nel quale ha trascorso la bellezza di sette anni in un convento ortodosso russo.
Una chiacchierata interessante e inusuale per un’artista così troppo spesso bistrattato dalla critica musicale, ma che, soprattutto, in tempi come questi avrebbe tante cose da dire.


Com'è nato il suono degli Sleep? Fu l'ambiente e la cultura di Oakland ad influenzarlo?
Il suono degli Sleep nacque per merito di Al (basso), Chris (batteria) e Matt (chiatarra). La loro prima band erano gli Asbestos Death. Erano alla ricerca di un secondo chitarrista così io mi proposi. A questo punto decidemmo di cambiare nome alla band e di conseguenza, anche se debolmente, il suono della band.
Sì, il suono degli Asbestos Death e Sleep fu influenzato dall ambiente e dalla cultura di Oakland, ma soprattutto dalle band che vivevano e suonavano lì. Band come i Melvins (San Francisco) e Neurosis (Oaskland) e band più oscure come Plaid Retna, Christ on Parade, etc..


Quali gruppi ascoltavi? E cosa ascolti ora?
Quand'ero giovane ascoltavo i REM, U2, i Cure. Poi scoprii band più oscure, dal suono più immediato ed oscuro come i Minor Threat, Metallica, Negative Approach, 7 Seconds, Social Distortion, The Damned Steel Pole Bath Tub. The Accused, Jane's Addiction. Amavo il punk e il cross over. Successivamente scoprii l'album dei Neurosis Word as Law che fece cambiare il mio modo di concepire ed ascoltare la musica. Per esempio quand'ero giovane odiavo i Black Sabbath; iniziai ad apprezzarli diventandone più vecchio. Ora ascolto per gran parte del tempo la stessa musica. Amo ancora il punk e mi piacciono band più tranquille come i The Shins, The Hold Steady, ed anche bands più “artistiche” come i Beirut. Amo ascoltare anche Opera e Johnny Cash. La concezione della musica cambia grandemente nelle diverse fasi della vita.

Chi disegnò l'artwork per l'album Volume One?
Al ed io pensammo all'idea dell'artwork di Volume One. A quel tempo ero un pittore astratto. Suggerii quell'immagine perchè rappresentava al meglio il nome originale dell'album che stava uscendo. Suggerii pure come titolo Deprivation. Sleep – Deprivation. L'opera di Salvador Dalì, Il sonno, era perfetta per quel nome.


Fu difficile pubblicare Volume One sotto l'etichetta discografica Tutelo, specialmente negli anni '90 durante gli anni dell'esplosione del grunge?
Fu piuttosto semplice. Firmammo per Tutelo e registrammo. Era una grossa etichetta discografica e all'inizio eravamo quasi spaventati. Comunque, la maggiore preoccupazione era che fossimo associati ai Nirvana. Trovai di cattivo gusto che gruppi grunge come i Nirvana potessero registrare nello stesso studio di band metal. Fortunatamente andammo oltre e fummo felici di avere lo studio libero al Razor's Edge con il produttore Billy Anderson. Era lo studio dove i Melvins e un mucchio di heavy bands registravano a quel tempo.


Ci sono due importanti esperienze di vita nel monastero.. se potessi sceglierne una, puoi dirmi quale fu la più importante e perchè? Come vivevi lì?
É davvero una domanda difficile cui rispondere. L'esperienza di vita in un monastero ortodosso russo e la scelta di rimanerci lì per 7 anni fu ciò che salvò la mia vita. Quando registrammo Volume One ero in uno stato mentale e fisico terribile. Mi tagliavo con lamette e andavo in giro la notte urlando e rotolandomi per le strade. Ero un disastro completo. Avevo bisogno di qualcosa che stravolgesse la mia vita e mi facesse prendere coscienza del mondo. L'incontro con una suora mi salvò e mi fece comprendere il bisogno di una cura e pace interiore. L'esperienza più significativa fu il primo anno che vissi in un'isola remota dell'Alaska con tre monaci. La vita era dura ed estrema. Eravamo isolati dal resto del mondo e tutto si riconduceva a pregare, pensare e ad ascoltare il silenzio. Il primo anno fu assai duro, ma molto utile. Spiritualmente e mentalmente fui distrutto e ricostruito. Questo processo fu eccezionale e mi condusse alla presa di coscienza di Dio e del paradiso.


Quando e perchè decidesti di tornare alla musica?
Dopo 7 anni decisi di mettere appunto nella vita reale ciò che avevo appreso nel monastero così tornai ad Oakland ed una delle prime cose che feci fu contattare Chris degli Sleep. Era così eccitato d'iniziare una nuova avventura musicale con me che formammo i Sabians.


Perchè Sabians?
I Sabians erano tutto ciò che riguardava la vita spirituale e la guerra che occorre svolgere nella mente e nel cuore per raggiungere un progresso spirituale. Il nome deriva da una popolazione che viveva oltre 2000 anni fa. Probabilmente uno di noi tre era un Sabian.


Per i Sabians erano più importanti i testi o le melodie?
Mentre ero un monaco scrivevo canzoni e imparavo l'importanza di scrivere i testi e le melodie insieme. Con gli Sleep il processo era diverso: prima creavamo il riff di chitarra e successivamente aggiungevamo la melodia e i testi. Il primo processo era decisamente più importante rispetto al secondo. Come monaco imparai un nuovo metodo di scrivere canzoni e mi applicai perchè questo venisse rispettato nei Sabians. Io portavo una melodica e qualche accordo poi ci lavoravamo tutti insieme. Chris aggiunse le parti di batteria e Patrick creò fantastici giri di chitarra. Successivamente modificavo o aggiungevo le mie idee sui testi e i diversi significati che volevo attribuire.


Che cos'è la bellezza per te? Credi davvero che la bellezza sia qualcosa di cui dobbiamo solo abusare?
Per me... faccio prima a dire che cosa non è la bellezza per me. La bellezza non è ciò che è sporco, oppressivo, violento ed egoista. La bellezza è molto più facile trovarla nella natura, riflesso del creatore. Può anche trovarsi nelle espressioni artistiche che dipendono dall'indole umana; queste devono essere la pace, l'essere sincero, onesto e nobile di cuore. La bellezza la si può trovare e ammirare nella forma di un albero, di uno scheletro, nell'inizio di una tempesta, nella composizione di un fiore o nella forma della mano. Però tutto ciò è sempre e solo una bellezza temporanea. La bellezza permamente si può trovare solo in Dio e nel Suo spirito dal quale dipende ciascuna vita.


Guardando l'artwork di Beauty for Ashes, mi sembra che tu volessi dare una lezione a tutti gli ascoltatori. Volevi distruggere il famoso velo di Maya del quale Schopenhauer parlò? Perchè creasti quell'artwork?
Non sono troppo interessato a distruggere qualcosa. Per quanto diversi stili di vita e filosofia ci possano essere, credo che ci sia sempre qualcosa da apprezzare in tutte le culture. Abbiamo diversi punti di vista interessanti e per questo a volte ci perdiamo, piuttosto che continuare a cercare. Detto questo, io credo nella Verità Assoluta. Una sublime verità che non è relativa. Sono profondamente interessato all'inseguimento della verità e dell'anima umana. Questo è ciò di cui parla Beauty for Ashes...i diversi aspetti dell'anima e come l'anima può raggiungere la perfezione e la pace attraverso una pratica quotidiana. Questo è ciò che governa la vita la nostra vita, i nostri pensieri, le nostre parole ed azioni.


Perchè chiamasti il secondo album dei Sabians, Shiver? Stavi aspettando un segnale, un signficato o un redenzione?
Questo album richiama fortemente a chiari momenti di trasformazione personali. Ogni persona che abbraccia in modo onesto e sincero la vita spirituale viva una trasformazione come qualcosa di completamente diverso da ciò che era solito conoscere. Questo momento, metanoia, fu sconvolgente per me. Potrei dire che sono rinato e la mia vita non è stata più la stessa. Nel momento stesso in cui Dio penetrò dentro di me, sentii come dei brividi. La canzone Bullet parla dichiaratamente del momento in cui la mia anima si allineò con il volere di Dio.


Decidesti di creare il suono di Shiver durante il processo di scrittura oppure durante la produzione?
Come tutte le canzoni dei Sabians il suono venne creato in studio come facemmo del resto con le singole canzoni. Già prima di entrare in studio avevamo presente il suono che volevamo creare.


Credo che ci sia una grande differenza tra il primo e il secondo album: il primo, Beauty for Ashes, ha un suono più metal, è più lento quasi per dare più enfasi ai testi; il secondo è più sul grunge – metal e presenta un suono più immediato...come mai?
Credo che la risposta più semplice sia che cercammo semplicemente di cambiare e scoprire una nuova strada; in realtà ero insoddisfatto di alcuni aspetti del primo album. Alcune parti erano troppo slegate o lente. Shiver riflette, invece, un approccio più raffinato nello scrivere le canzoni.


Qual è il tuo rapporto con Dio?
Ogni cosa.


Trovi più soddisfazione nello scrivere musica o libri?
Certamente scrivere e registrare canzoni.


Hai mai pensato di riunire i Sabians?
C'ho ripensato recentemente. É possibile, ma la line-up sarebbe diversa perchè gli altri vivono in California e Georgia.


Che cosa ti ha condotto a creare un sound così diverso rispetto al passato con gli Shiny Empire?
Cercatamente l'esperienza di diventare padre mi ha portato ad esplorare nuovi stili musicali e nuovi modi di scrittura. Volevo scrivere canzoni che potessero piacere alle mie figlie. Ho suonato con gli Sleep e con i Sabians per loro e la loro critica era fondamentale per me. Dissero che la mia musica era troppo oscura e spaventosa. Sono le mie più grandi fans così cercai di esplorare nuovi strade musicali, iniziai a scrivere canzoni power pop con l'aggiunta di una tromba.


Qual è la risposta del pubblico durante i live? È più comune vedere vecchi fans degli Sleep o dei Sabians oppure nuovi fans?
É molto divertita la gente che viene ai nostri shows. La gente non è lì per scuotere la testa, ma per rimanere affascinata dai nostri suoni e dal keytar; ovviamente ci sono sempre fans degli Sleep, ma rimangono molto delusi... è molto divertente!!


Qual è il genere musicale che preferisci suonare dal vivo?
Mi piace suonare il rock and roll, ma in generale ogni cosa che sia rock. Mi sono divertito moltissimo con gli Shiny Empire. Non c'è niente di meglio di un duo che suona solo chitarra e keytar.


Qual'è il significato della canzone Necrophilia is Lonely?
La canzone è dedicata alla mia prima moglie che morì dando alla luce la mia prima figlia. C'è un secondo significato ma è segreto.


Stai lavorando a qualcosa di nuovo?
Quest'inverno ci chiuderemo in studio per registrare il nuovo album degli Shiny Empire. Sto scrivendo, pure, un libro chiamato Sophia Vs The World che riguarda la filosofia e il mondo del lavoro. "Sofia" significa saggezza. É praticamente un atto d'amore che rimarrà alle mie figlie quando morirò. Va notato che mia figlia maggiore si chiama Sophia.


 http://justinmarler.com/




Intervista e traduzione a cura di
Francesco Notarangelo
checcontr@yahoo.it 

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