lunedì 22 giugno 2020

Align in Time - On a Spiral (2020)


Il giovane chitarrista di Providence John Boles è attivo con il nome Align in Time da alcuni anni, e già nel 2011 aveva esordito con un album dal titolo Me and My Arrow. La sua è una musica strumentale sospesa tra post rock e prog, nella stessa linea del costruire paesaggi sonori simili a Tides of Man, Caspian e Vasudeva. Il seguito di Me and My Arrow arriva solo ora, a distanza di nove anni, ma On a Spiral si fregia di una consapevole maturità e una produzione ben bilanciata sulle dinamiche, un aspetto fondamentale per questa tipologia di musica.

Coadiuvato dal batterista Tyler Mahurin, Boles mette insieme una scaletta fatta di brani che al loro interno mutano equamente da introspettivi passaggi atmosferici a solenni crescendo, proprio nella miglior tradizione e lezione impartita dal post rock. Ma il senso melodico di Boles e la sua predilezione per gli accenti limpidi e riverberati della chitarra, fanno in modo che On a Spiral si accosti anche alle deviazioni più orecchiabili del math rock moderno. Il suo lavoro sullo strumento comprende infatti anche arpeggi stratificati, riff spigolosi e note legate a cascata come nel tapping.

This is Later raggruppa proprio tali caratteristiche, partendo da una cellula math rock per poi svilupparsi in un vorticoso saliscendi di arpeggi e solismi. Gli orizzonti distanti e i grandi spazi evocati da Absorb e Finish It adottano la potenza strumentale propria di band alternative art rock come Thrice e Dredg. Una caratteristica che si riflette sulle dinamiche e sulle sonorità di molto altro materiale presente nell'album, innescando una malinconia di fondo presente su Speaking, I Go Too e nelle collegate No Miracle e If There's Nothing You Can Do. Alla fine uno dei complimenti migliori che si possa fare a On a Spiral è che si lascia ascoltare più volte senza essere sopraffatti da un senso di stanchezza. La sua forza melodica e la sua carica emozionale ne fanno un gradevole ascolto di questi tempi.


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