venerdì 3 gennaio 2020

Altprogcore January discoveries



Dato che nel 2019 è uscito il loro terzo album mi sono reso conto di non aver mai segnalato i grandissimi Buke and Gase, duo che suona quello che potremmo definire math folk o avant-garde pop, formato da Arone Dyer e Aron Sanchez. Assolutamente da recuperare il primo e migliore album Riposte, dal quale ormai sono trascorsi ben dieci anni, un'opera che rimane comunque fresca e originale, merito anche di un suono del tutto personale ottenuto grazie agli strumenti che Dyer e Sanchez si sono costruiti da soli.



L'ultima vera perla scoperta nel 2019. MUNA è un trio tutto al femminile di synth pop composto dalla voce di Katie Gavin e dalle due chitarre di Josette Maskin e Naomi McPherson. Nel 2019 sono uscite con il secondo album Saves the World che ha continuato in modo ottimo sulla scia del primo eccellente About U (2017). Con una produzione avvolgente che ti fa immergere pienamente nelle atmosfere elettroniche, le MUNA sono autrici di una delle migliori proposte electro-pop che incarta in un unico involucro il meglio di Now, Now, CHVRCHES, GUNSHIP e HAIM.



Percussionista e session man in vari progetti prog e folk, Evan Carson unisce proprio questi due aspetti nel suo album d'esordio coadiuvato da molti ospiti a partire dal pianista Gleb Kolyadin, anche co-autore, Jim Grey dei Caligula's Horse e Charlie Cawood. Ocipinski porta a galla delle atmosfere in bilico tra Pain of Salvation e Iamthemorning.



Debutta con l'EP Oh Earth il chitarrista degli The Helix Nebula, Scoredatura e Plini, Jake Howsam Lowe. Se siete familiari anche con solo uno di questi nomi sapete cosa aspettarvi: prog fusion strumentale ad alto tasso virtuoso ed emotivo.



Band inglese di power pop prog, gli Ham Legion sono conosciuti per essere nel giro degli ex Cardiacs, quindi esibizioni nell'ambiente accanto a Lost Crowns, Spratleys Japs e Thumpermonkey, anche se il loro spirito è più alternativo e punk, dentro al quale si nasconde un cuore post hardcore.



Saiga Antelope è un duo norvegese che ha debuttato con l'album The Grand Endeavor che rivisita il progressive rock in chiave moderna seminandolo di elettronica e art pop.



I Bird Problems vengono dal Canada e suonano un progressive metal in costante evoluzione. Nel primo album TAR (2017) si riprendono un po' gli aspetti estremi del power metal dei Protest the Hero per applicarli all'experimental post hardcore, mentre nel recente singolo Cold Turkey sembrano voler imboccare la via del post prog. Quale che sia la scelta attendiamo curiosi la seconda prova (e intanto lunedì è in uscita un altro singolo).



Per chi ama le sonorità del progressive rock classico tra psichedelia, jazz e Canterbury, Sum of Erda dei Guranfoe è un buon ascolto.



Due chitarristi orientali che hanno studiato al Berklee College di Boston abbastanza differenti tra loro. Poh Hock è la versione malese di Plini, mentre il giapponese Daisuke Kunita possiede un'indole più orientata verso la prog fusion di matrice holdsworthiana.



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