venerdì 6 dicembre 2019

A decade in review: The 100 best albums of the 2010s (Part III)

 PART III

Ci avviciniamo alla vetta e con questa terza parte iniziamo a toccare le zone calde della lista. Dicembre sarà inoltre il mese delle classifiche, quindi questo è solo un antipasto di una più ampia ricapitolazione che prevede il meglio del decennio e dell'anno. In tutto questo lavoro antologico spero di fare in tempo a pubblicare ogni cosa entro la fine di dicembre, altrimenti c'è la possibilità di sforare a gennaio. Ma intanto credo che il materiale di ascolto non manchi.



50. American Football
American Football (LP3) (2019)
Gli American Football sono tra gli inventori del midwest emo, ora lo portano su un altro livello.




49. OWEN
L'Ami du Peuple (2013)
 Mike Kinsella si pone in antitesi all’immacolata soavità del folk magico di Justin Vernon, senza paura di sporcarla con spietati racconti di quotidiane tribolazioni terrene. Se per gli altri lavori di Kinsella era consigliabile un ascolto in determinati stati d’animo (possibilmente malinconici), questo lo si può ascoltare in qualsiasi occasione.



48.HIATUS KAIYOTE
Choose Your Weapon (2015)
Quando mischi funk jazz e RnB soul con il prog.




47. ARCH ECHO
Arch Echo (2017)
Una macchina del tempo che attraversa tutti gli stadi della fusion progressiva del passato fino ad arrivare al presente.



 
46. MOTORPSYCHO and Ståle Storløkken
The Death Defying Unicorn (2012)
Nel nuovo millennio i Motorpsycho hanno iniziato a ripetersi, questo monumentale concept album è l'unica eccezione che li lega alle grandi ambizioni alternative prog degli anni '90.





45. SOMOS
Prison On A Hill (2019)
Un album politico, un album doloroso (pubblicato dopo la morte del chitarrista Phil Haggerty), ma soprattutto un riuscito mix di midwest emo e new wave inglese.




44. NOW, NOW
Saved (2018)
Il synth pop più contagioso ascoltato di recente.




43. AVIATION
The Light Years (2018)
 Come dovrebbe suonare una band prog metal negli anni '10.




42. 22
Flux (2010)
Math prog alieno




41. LOW
Double Negative (2018)
Semplicemente, il non-album definitivo.




40. THUMPERMONKEY
Make Me Young, etc. (2018)
Insieme ai The Mercury Tree, il gruppo più originale e personale del prog rock moderno





39. A LOT LIKE BIRDS
DIVISI (2017)
Un salto stilistico radicale che ha messo in risalto il talento tecnico e melodico del gruppo




38. STEVEN WILSON
Grace for Drowning (2011)
Continuate ad osannare The Raven e Hand. Cannot. Erase., ma è questo l'album più ispirato di Wilson nel dopo Porcupine Tree.




37. GATES
 Bloom and Breathe (2014)
L'insostenibile bellezza del dream post hardcore.




36. FIELD MUSIC
Field Music (Measure) (2010)
Uno dei massimi picchi raggiunti dall'art pop inglese del nuovo millennio.




35. VOLA
Inmazes (2015)
Le prime prove per associare il djent al pop rock





34. ASTRONOID
Air (2016)
Gli Astronoid coniano uno degli ibridi più fighi e improbabili del decennio: il dream thrash.



33. THE MERCURY TREE
 Permutations (2016)
Se il prog rock deve essere un modo di pensare, allora i The Mercury Tree sono dei campioni in materia




32. HIDDEN HOSPITALS
 Surface Tension (2015)
David Raymond dopo i Damiera continua a dare soddisfazioni.




31. HALF MOON RUN
Dark Eyes (2012)
Un esordio folgorante, un folk intelligente dal respiro polifonico




30. RARE FUTURES
This Is Your Brain On Love (2016)
Groove rock at its finest.



29. SLEEP TOKEN
Sundowning (2019)
La prova che il djent è il sottogenere metal con più potenzialità di sviluppi e contaminazioni.
W O R S H I P




 28. Oh Malô
 As We Were (2016)
 As We Were è un lavoro che fa della sua estrema varietà la propria forza: un attimo impavido, l'attimo dopo plumbeo e depresso, il successivo vulnerabile o aggressivo e ancora solare e spensierato.




27. THANK YOU SCIENTIST
Terraformer (2019)
La quantità di musica prodotta da Terraformer è equivalente a tutta quella presente qui in elenco. C'è bisogno di aggiungere altro?





26. ELDER
Reflections of a Floating World (2017)
L'epicità di questo album travalica il raziocinio.

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