mercoledì 7 marzo 2018

Jean Jean - FROIDEPIERRE (2018)


La fredda pietra del titolo FROIDEPIERRE del nuovo album dei Jean Jean si riferisce alle fredde rocce alpine dove il trio ha lavorato intensamente a questi pezzi chiusi in una angusta baita. Ma il risultato non è l'indie folk depresso di Bon Iver, bensì un concentrato di post rock imbevuto di elettronica e spazi psichedelici. Durante la loro storia segnata dall'esordio di tutto rispetto Symmetry i Jean Jean hanno avuto molti cambi di line-up da duo sono diventati quartetto e poi trio, ma sembra che le mutazioni non abbiano influito a livello creativo.

Con FROIDEPIERRE i Jean Jean si collocano accanto alla nuova angolazione di approcciare il post rock declinata con differenti risultati da Vessels, Three Trapped Tigers, Gallops e Strobes. Utilizzando una buona dose di elettronica e minimalismo i tre riescono a dare corpo a pezzi densamente stratificati e di gran spessore come Tensor Field. Non tutto l'album ha la stessa presa, ma il lato del costruire pazientemente grandi architetture tensive rimane pressoché invariato su Anada e Limerence, mentre nella title-track si percepisce un tocco di avanguardia sperimentale. Uno degli elementi più interessanti che caratterizza FROIDEPIERRE è come la synthwave tanto in voga adesso venga applicata ai canoni del post rock: una selva di grandi affreschi per tastiere, piuttosto che le chitarre, riempie il paesaggio sonoro di Event Horizon e Konichiwa. Più che roccia fredda, roccia ibrida.



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