mercoledì 22 febbraio 2017

Tiny Hazard - Greyland (2017)


Il primo EP con il quale i Tiny Hazard si presentarono al mondo risale ormai al lontano 2012 e, chissà come mai, esordiscono con un full length solo adesso a cinque anni di distanza. Forse hanno avuto bisogno di levigare e trovare la giusta quadratura dle cerchio per il loro sound così particolare. Greyland, in uscita il 24 febbraio per la Ba Da Bing Records, raccoglie quindi canzoni accumulate in questo periodo di tempo nel quale la band di Brooklyn non ha mai smesso di esibirsi dal vivo. Formati all'interno del college The New School di New York, i Tiny Hazard si sono specializzati in un indie rock o pop avant-garde le cui principali caratteristiche risiedono nei prominenti timbri elettronici dei sintetizzatori, nella voce da soprano di Alena Spanger (che ha studiato canto classico) e nella completa imprevedibilità dei suoi sviluppi. Ma c'è anche un senso di libertà esecutiva insito in ogni pezzo, come se questo fosse il risultato di un casuale flusso di coscienza musicale in tempo rubato*.

A sentirli i Tiny Hazard non sembrerebbero neanche in cinque, ma il loro avant pop minimale e idiosincratico nasconde più di una sorpresa, non siamo esattamente nei reami del progressive, ma la sperimentazione riveste un ruolo considerevole nel modo trasversale di intendere un tipo di musica che in teoria dovrebbe essere accessibile. Greyland richiede infatti molta attenzione ed è una somma di contrasti: registrato in parte in studio e in parte nella camera da letto della Spanger, esso riflette atmosfere intime interrotte da inaspettati elementi impropri - che possono essere le dissonanze di Lynx o il chiptune Like a Child - usati come ad intaccare l'idillio pastorale. Le atmosfere sono molto quiete, come la ninnananna di Sesame, ma nella maggior parte dei casi, come su Ekon e nella title-track, è come se nel percorso venissero iniettate delle cellule esogene che deviano ritmo e melodia in modo insolito. Le acrobazie vocali della Spanger, abbinate all'approccio non certo convenzionale all'indie pop, fanno pensare ad un bellissimo incidente tra Kate Bush, Bent Knee e Jane Siberry. Come esordio Greyland è veramente impressionante e ogni ascolto lascia con il voglia di ricominciare da capo per la sensazione di essersi persi qualcosa.



* Per chi non lo sapesse, in musica: tempo rubato, movimento musicale condotto con una certa elasticità in rapporto ai valori rigorosamente determinati delle singole note allo scopo di ottenere un particolare effetto ritmico.

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