giovedì 31 marzo 2011

IZZ - Red Rain (2011) singolo


Gli IZZ hanno appena pubblicato su iTunes un nuovo singolo che non è altro che la cover di Red Rain di Peter Gabriel (tratta da So).
Qui di seguito una versione live del brano con la partecipazione straordinaria di Tony Levin al basso.




http://www.izznet.com/

Eolune - Tiny Oceans EP (2011)


Gli Eolune provengono da Boston e sono al loro secondo EP. Lo si può scaricare tramite il sito bandcamp con un'offerta libera e il 100% dei proventi andranno alla croce rossa americana per aiutare le vittime del terremoto in Giappone.

Questa band ha una forte componente elettronica che si scontra con chitarre elettriche e ritmiche talvolta programmate. Tale scontro a tratti ricorda il post punk e a tratti gruppi moderni come Mars Volta e Brazil. Il primo EP Canvas (che potete ascoltare qui) è leggermente più incline ad un'estetica electro-post-new-wave.


www.eolune.com  
http://eolune.bandcamp.com/

mercoledì 30 marzo 2011

Blackfield - Welcome to My DNA (2011)



Come ormai molti di voi sapranno è da poco nei negozi il nuovo album dei Blackfield Welcome to my DNA, sodalizio artistico tra Steven Wilson e Aviv Geffen arrivato al terzo capitolo. Maggiori informazioni e audio clips si possono trovare nel mini sito dedicato all'album.

Qui di seguito il video del singolo Waving.


Blackfield - Waving (taken from Welcome to my DNA) from Kscope on Vimeo.

http://www.blackfield.org/

martedì 29 marzo 2011

Battles - Gloss Drop (2011)


Il secondo album dei Battles, dopo l'exploit dell'esordio con Mirrored e dopo l'abbandono di Tyondai Braxton, uscirà il 6/7 giugno. Il titolo è Gloss Drop e di seguito potete ascoltare in streaming il singolo Ice Cream.

Trcklist:

1. Africastle
2. Ice Cream (Featuring Matias Aguayo)
3. Futura
4. Inchworm
5. Wall Street
6. My Machines (Featuring Gary Numan)
7. Dominican Fade
8. Sweetie & Shag (Featuring Kazu Makino)
9. Toddler
10. Rolls Bayce
11. White Electric
12. Sundome (Featuring Yamantaka Eye)

Ice Cream (Featuring Matias Aguayo) by BATTLES

http://bttls.com/

domenica 27 marzo 2011

Jakszyk, Fripp, Collins - A King Crimson ProjeKct - A Scarcity Of Miracles (2011)


Non si chiamano King Crimson ma poco ci manca. Questo nuovo progetto di Robert Fripp avrebbe in effetti tutte le carte in regola per sembrare per lo meno un preambolo a future incarnazioni del Re Cremisi. I germi che hanno portato a questo album hanno preso forma nel febbraio 2009, quando il chitarrista Jakko Jakszyk (già avvezzo a battere i territori crimsoniani con la 21st Century Schizoid Band) si unisce a Fripp per delle improvvisazioni in studio a carattere chitarristico.

A loro si aggiungono in seguito il sassofonista/flautista Mel Collins, un altro veterano dei Crimson, Tony Levin al basso e Gavin Harrison alla batteria ed è allora che cominciano a prendere forma delle canzoni che possono realmente andare a compilare un nuovo album. Il risultato è A Scarcity Of Miracles che uscirà il 30 maggio sia in versione CD/DVD-A che in vinile da 200 grammi in edizione limitata. La versione CD/DVD-A (in 5.1 surround sound) conterrà materiale aggiuntivo di mix alternativi, improvvisazioni delle prime sessions e il video della title-track che potete vedere qui.

Tracklist:

1. A Scarcity Of Miracles (7.27)
2. The Price We Pay (4.49)
3. Secrets (7.48)
4. This House (8.37)
5. The Other Man (5.59)
6. The Light Of Day (9.02)

Line-up:
Robert Fripp - Guitars, Soundscapes
Mel Collins - Alto & Soprano Saxophones, Flute
Jakko M Jakszyk - Guitars, Vocals, Gu Zheng, Keyboards
Tony Levin - Bass & Chapman Stick
Gavin Harrison - Drums & Percussion

http://www.innerknotrecords.com/

giovedì 24 marzo 2011

Progressive Rock. Un documentario.

Ecco un bel documentario sul progressive rock che credo farà la felicià di molti (soprattutto per gli utenti di lingua inglese). Il video è in streaming online grazie al suo realizzatore, il documentarista David Robin, quindi prendetevi un'ora libera e godetevi questo viaggio intorno al prog. Buona visione.

www.vimeo.com/21318405

The Mars Volta - live@SXSW 2011

...e dopo la performance dell'Omar Rodriguez Lopez Group al South by Southwest festival, la presenza di Cedric Bixler ha portato ad una inattesa esibizione in versione Mars Volta, presentando alcuni brani che saranno inclusi nel nuovo album del gruppo previsto per quest'anno. Eccone due estratti:



Omar Rodriguez Lopez Group live

L'Omar Rodriguez Lopez Group si sta esibendo in alcuni concerti statunitensi dai quali sono stati estrapolati questi video che mostrano la partecipazione di un ritrovato Cedric Bixler.

Per chi si volesse avventurare nell'estesissima discografia del chitarrista dei Mars Volta può ascoltarsi tutto il suo catalogo a questo indirizzo:
http://omardigital.rodriguezlopezproductions.com





BONUS

domenica 20 marzo 2011

VESSELS - Helioscope (2011)


Arrivati alla seconda prova in studio, gli inglesi Vessels sembrano già dei consumati professionisti del post rock. Ma attenzione a non essere frettolosi nell'affibbiargli la catalogazione che ormai la stampa gli ha attribuito. Tanto sono percepibilmente statiche, sonicamente impastate e dinamicamente monolitiche le odissee di Mogwai e Godspeed You! Black Emperor (giusto per fare un paio di nomi), tanto sono riccamente ornate e inaspettatamente imprevedibili quelle dei Vessels. In confronto ai gruppi appena citati la band di Leeds suona quasi un post rock virtuoso. Basterebbero i labirinti sonici delle inaugurali Monoform e The Trap, pieni di esplosioni improvvise e quiete tensioni, per capire che non siamo di fronte al solito gruppo post rock.

La ricetta sonora il più delle volte comprende quanto segue: piano elettrico, basso distorto, loop di chitarre e soprattutto una forte predominanza di batteria e percussioni, che, tra tribalismi e controtempi, contrassegnano il carattere delle variazioni all'interno dei brani (si ascolti Later Than You Think). Per contro, l'adesione al post rock si fa più conforme quando viene maneggiata la materia non strumentale, ricorrendo alle alchimie atmosferiche dei Bark Psychosis (Meatman, Piano Tuner, Prostitute), alle lamentazioni dei Sigur Ros (Spun Infinite) e a frenetiche divagazioni da alternative rock (Recur, All Our Ends).



I Vessels aggiungono al quadro generale piccole dosi di shoegaze e altre più incisive di math rock, fino ad allontanare quanto basta la direzione dei brani dalla monotonia di certe arie da post rock. Già con l'esordio White Fields and Open Devices i Vessels avevano fatto un mezzo miracolo nel traghettare questo genere verso qualcosa di nuovo, ora, con Helioscope, pur non superandosi, confermano un'ispirazione che continua ad essere florida.

Certo, la forma è impostata sempre su reiterazioni circolari, ma la solida coesione del gruppo nell'impostare il saliscendi di dinamiche di volta in volta basate su sottrazioni e addizioni, finisce per sfociare in dei crescendo edificati su ossessivi beat di batteria e infiniti riverberi elettrici. A suo tempo Mike Vennart degli Oceansize ha consigliato caldamente l'ascolto di Helioscope, noi non possiamo che accodarci e concordare.

lunedì 14 marzo 2011

Esempi musicali - Capitolo V

- MARILLION

Per i Marillion ho deciso di postare non uno ma ben tre esempi dato che la loro ultra trentennale carriera non la si può limitare ad un solo video. Inoltre anche il passaggio da Fish a Steve Hogarth ha segnato un significativo cambio di rotta stilistico. E' bene quindi mostrare un quadro più ampio del solito.
Warm Wet Circles e That Time of the Night aprivano (insieme a Hotel Hobbies) Clutching at Straws in modo magistrale e coinvolgente e sono tra le cose migliori realizzate nell'era Fish. Gli altri due brani riguardano invece l'era Hogarth. Easter è tratta da Season End, primo album con il nuovo frontman, mentre Living with the Big Lie è contenuta su Brave. Entrambe presentano una grande interpretazione da parte di Hogarth e sono due dei punti più alti toccati dai Marillion.


WARM WET CIRCLES + THAT TIME OF THE NIGHT




EASTER




BRIDGE + LIVING WITH THE BIG LIE




I due seguenti video di Twelfth Night e IQ testimoniano come negli anni '80 il neo progressive rock non era esente da influssi new wave e post punk, riflessi sia nell'estetica (che dai travestimenti di Peter Gabriel qui diventa quasi glam), sia in alcune sonorità. Per certi versi questo fu un necessario compromesso per rendere più immediato, almeno visivamente, l'appeal di un genere non molto popolare.


- TWELFTH NIGHT - THE CEILING SPEAKS



- IQ - AWAKE AND NERVOUS


sabato 12 marzo 2011

mercoledì 9 marzo 2011

Tubelord - "Bazel" video + album news

I Tubelord annunciano che la prossima settimana entreranno in studio per registrare il loro secondo album che dovrebbe intitolarsi Over in Brooklyn. L'uscita è prevista per l'estate e per l'occasione la band ha annunciato una campagna di pre-ordini a questo indirizzo.

Nell'attesa potete godervi il video ufficiale di Bazel e una sessione acustica di Ratchet, entrambe tratte dall'EP Tezcatlipōca uscito l'estate scorsa.




domenica 6 marzo 2011

SUCIOPERRO - The Heart String & How to Pull It (2011)


Allora, ricapitolando, tra i gruppi inglesi che ci hanno dato gioie negli ultimi tempi gli Aereogramme sono defunti da un pezzo (anche se parte di loro si è per fortuna reincarnata negli Unwinding Hours), gli Oceansize hanno appena dato il triste annuncio e i Biffy Clyro...beh i Biffy Clyro non sono più loro. Anche i Sucioperro sono cambiati in quest'ultimo album, ma sono riusciti a preservare un legame equilibrato con il passato.

Nella storia di tutte queste band c'è un punto in comune al quale si arriva sostanzialmente quando si realizza che per sopravvivere bisogna vendere. E' cinico, ma è così. Sembra che tutti, prima o poi, debbano affrontare un bivio. Ad ogni nuovo album, in teoria, una band dovrebbe incrementare il proprio pubblico, se ciò non avviene, per forza di cose e alla faccia dell'integrità artistica, si deve venire a patti con il business. Quindi le scelte sono due: o lo scioglimento o un cambio musicale più orientato verso i gusti del pubblico. Per esempio i Biffy ci sono riusciti, gli Oceansize no e ora sembra sia arrivato il turno dei Sucioperro. (I prossimi ad affrontare questa prova credo saranno i Dredg con il nuovo e imminente album).

I due singoli che hanno fatto da apripista a The Heart String and How to Pull It, Threads e Reflexes of the Dead, hanno rappresentato una svolta nel modo di intendere la musica dei Sucioperro. Il post hardcore della band assume qui dei contorni ben definiti all'interno di un hard pop che si spande per tutto il disco. Manca quel tocco di sperimentazione articolata e aggressività latente che facevano di Pain Agency un lavoro imperdibile. Ma i Sucioperro si giocano il tutto per tutto: nella concisione e in una più accattivante consapevolezza melodica i brani trovano una giusta impostazione equilibrata che non li rende mai scontati, o comunque li eleva sempre sopra alla media del genere.

Diciamo che i Sucioperro hanno voluto presentarci il loro lato più romantico e spensierato, utilizzando sempre un energico rock giocato tra accordi malinconici e riff da ballare, saltando e dimenando braccia e testa. Un romantic-core per così dire. Notevoli infine i quattro brani (veramente uno meglio dell'altro) che fanno parte del Pledgers EP e avrebbero dovuto essere inclusi nell'album. Peccato che Chemicals, che apre l'EP, sia stato escluso dalla selezione finale, perché è un pezzo veramente potente, con un riff devastante e un ritornello che ripristina un'atmosfera anteticamente melodica. L'espressione e la sintesi dei Sucioperro al loro massimo. Ah, se vi chiedete dove si possa trovare questo EP ormai è troppo tardi dato che è stato disponibile solo a coloro che hanno aderito alla campagna di pre-ordini dell'album attraverso Pledgemusic.

Esempi musicali - Capitolo IV

- U.K. - IN THE DEAD OF NIGHT

Quello degli U.K. fu il primo tentativo di svecchiare il progressive rock per renderlo più fruibile ad un pubblico che, alla fine degli anni '70, era ormai cambiato, al quale non interessavano più le lunghissime suite e le divagazioni strumentali. In the Dead of the Night è così una canzone dalla struttura piuttosto ordinaria, ma con un arrangiamento che trattiene inevitabilmente un retaggio progressivo. C'è l'epico riff di tastiere di Eddie Jobson, la batteria propulsiva di Bill Bruford che ben si sposa con il basso pulsante di John Wetton e infine l'immancabile chitarra barocca di Allan Holdsworth. La perizia del brano sta nel dare spazio alla bravura di ogni componente, senza esagerare, con brevi passaggi ritagliati su misura all'interno del brano.




- THE ENID - JUDGMENT

Gli Enid, nati nel 1976, furono l'esempio del coraggio di essere progressive rock in piena epoca punk, fregandosene delle mode. Inoltre il loro non era progressive rock qualsiasi, ma aveva l'ambizione di fondere musica sinfonica e rock, cercando di far suonare un band come una grande orchestra.




- MAXOPHONE - C'E' UN PAESE AL MONDO

Insieme ai Locanda delle Fate, i Maxophone furono tra le band più "illuminate" del tardo rock progressivo italiano. La loro musica inventiva fondeva perfettamente le caratteristiche del prog sinfonico di stampo internazionale alla Gentle Giant e Emerson, Lake & Palmer (si ascolti l'introduzione) con le melodie mediterranee derivate dal pop rock italico (nella parte cantata). Senza il timore di osare, ciò che risalta in questo brano è anche l'intermezzo in stile dixieland con l'inedito connubio tra clarinetto e corno francese.


sabato 5 marzo 2011

Grass is Green - Chibimoon (2011)


Qualche mese fa ho scritto a proposito di una fervente scena musicale nel sottobosco bostoniano di cui fanno parte SuperVolcano, Vending Machetes, Art Decade (i quali hanno il primo album in uscita a breve) e altri, tutti riuniti per darsi un mano l'un l'altro nella Half Pint Community. A questi si sono aggiunti alla fine dello scorso anno anche i Grass is Green che, a distanza di pochi mesi dall'esordio Yeddo (settembre 2010), se ne escono ora con Chibimoon. A voi l'ascolto.


venerdì 4 marzo 2011

Beardfish "Mammoth" + Paatos "Breathing"

Due gruppi svedesi di progressive rock, i Beardfish e i Paatos, escono a breve distanza con due opere abbastanza differenti tra loro: Mammoth (29 marzo) e Breathing (14 febbraio) rispettivamente. I due lavori potrebbero fungere da esempio su come possa oggi cambiare la prospettiva nell'approcciare il progressive rock: sinfonico, grandioso e con un pizzico di hard rock per i Beardfish e più diretto, ammiccante e disimpegnato per i Paatos.




Tracklist:
1. The Platform
2. And The Stone Said: If I Could Speak
3. Tightrope
4. Green Waves
5. Outside / Inside
6. Akakabotu
7. Without Saying Anything (feat. Ventriloquist)






Tracklist:
1) Gone
2) Fading Out
3) Shells
4) In That Room
5) Andrum
6) No More Rollercoaster
7) Breathing
8) Surrounded
9) Smärtan
10) Ploing My Friend
11) Precious
12) Over and Out